Associazione Voltrimusica
|
|
Fabio Vernizzi Quartet Claudio CAPURRO soprano sax, Fabio VERNIZZI pianoforte,
Riccardo BARBERA contrabbasso, Daviano ROTELLA percussioni
Maya
Splasc(H) Records, 2004 …un'esplorazione
a trecentosessanta gradi, unita ad una profonda conoscenza del proprio mezzo
espressivo, una mutevolezza e varietà che è punto di forza
e sommatoria delle proprie esperienze personali, complesse e globali in
Maya, Fabio Vernizzi Quartet, prodotto in collaborazione con Riccardo Dapelo,
edito da Splasc(H) Chi
fa musica farà sempre "una certa" musica, condizionata
inevitabilmente dalle proprie coordinate culturali, dal proprio ambiente e dalle
esperienze personali e in ciò sono perfettamante d'accordo con quanto afferma
Franco Fayenz; se non ha senso quindi parlare di "musica globale" ha
invece un significato l' idea del musicista di oggi come un "ascoltatore
totale" capace di recepire con rispetto e senza pregiudizi qualsiasi
musica. Anche
questo è un tratto che ritroviamo nella musica di Fabio, sicuramente un
"ascoltatore totale" la cui formazione partita da solide basi
classiche si amplia con estro e
creatività all' improvvisazione, al jazz ed
al folk, esplorandone di
volta in volta gli aspetti più connotativi. Nella
musica di Fabio Vernizzi troviamo quindi passato e presente, echi lontani nel
tempo e nello spazio; dagli aromi del folk nordico (Maya) alla pulsante
seducenza del tango argentino alla Piazzolla (Ninos), dalla ironica freschezza
del samba sud americano (David' samba) al gioco ostinato di "Pensieri"
intriso di echi debussiniani, in perfetta sintonia con le ultime tendenze nelle
quali "c'è tutto ed il contrario di tutto". Accanto a ciò emerge
tuttavia una precisa connotazione stilistica, fortemente personale e frutto di
un' accurata preparazione professionale. Angela
Vernizzi
"Fresca
e di immediata comunicazione tematica la musica di Fabio. Il suo mondo
compositivo è un mix di profumi notturni Chopiniani e di qualche brezza di
tardo romanticismo russo. E' un giovane pianista in possesso di un'ottima
tecnica spontanea e di una naturale immediatezza ritmica che bene sorreggono il
complesso sviluppo armonico melodico e ritmico delle proprie composizioni. Se
il Jazz è anche, come sempre spero, sinonimo di libertà espressiva…il lavoro
di Fabio è sicuramente un nuovo personale modo di produrre musica alternativa
al Jazz di tradizione Afro-Americana a noi già noto."
Riccardo Zegna "C'è
anche un' anima Jazz in questa musica…alcuni dei brani sono velati da una
malinconica leggerezza, una semplice cantabilità che ci è familiare, come un
carillon… Alessandro
Fabbri Recensioni
.."il
clima musicale che si respira nelle nove tappe di questo viaggio sonoro è da un
lato denso di riferimenti colti(sovrinteso talvolta da un'aura quasi
impressionistica) e di rimeditazioni di esperienze etniche. Ma d'altra parte
preserva una confidenza, un calore espressivo di grande intensità e semlpicità,
il tutto slegato da etichette. Come "Lilli", oasi fortemente lirica
(di costruzione genialmente lineare) esclusivamente pianistica. Dunque,
contaminazione, felice impertinenza nell'incontro tra i linguaggi, e il
risultato finale d'uno stile accattivante e raffinato Giorgio De Martino - "Corriere Mercantile" Senza
ombra di dubbio uno dei migliori esordi discografici dell'anno, in ambito di
"jazz di confine"… il valore sta nelle composizioni che evitano la
trappola più o meno abusata degli standard "travestiti", e cerca
invece echi folklorici da ogni angolo del pianeta, finezze crepuscolari,
prepotenti innervature ritmiche arpeggiate…
Guido Festinese - "Wold Music" …le
doti sono quelle giuste e il talento non manca…brani che hanno forti sapori di
mainstream ma anche richiami di repertorio classico, in alcuni casi anche
aperture a largo respiro che trovano nell' utilizzo del sax soprano un veicolo
decisamente evocativo… è uno dei prodotti che dimostra la buona qualità
raggiunta dal jazz italiano negli ultimi tempi… Antonello
Mura - "Il Secolo XIX" |